![]() |
DA NOTIZIARIO N. 36 - luglio-dicembre 1993 |
LAVORI IN CORSO .. Il 1993 così ricco di avvenimenti inattesi per tutti e portatore a volte di sorprese rimarchevoli, ha caratterizzato anche la vita dellARIPS in modo significativo e che prospetta un futuro interessante. Gruppi, organizzazioni & Comunità Dallinizio dellanno lAssociazione, attraverso i suoi Soci più vicini e interessati, ha avviato una rivista che prende il posto delle precedenti pubblicazioni interne, più modeste per la veste esteriore e grafica. Liniziativa ha alcuni obiettivi il principale dei quali è quello di divulgare il più ampiamente possibile lapproccio teorico e le esperienze realizzate dallArips attraverso le sue attività. Un altro obiettivo è quello di creare uno spazio di dibattito e di confronto aperto innanzi a tutti i soci, ma disponibile anche ad altri per ragionare insieme su teorie e contenuti che caratterizzano lo stato dellarte della Psicosociologia e della Psicologia di Comunità: può parere incredibile, ma non esiste in Italia una situazione nella quale sia effettivamente possibile discutere impostazioni diverse ed analizzare differenti punti di vista su certi argomenti ancora molto controversi. In questo panorama GO&C vuole porsi come palestra per un reale ed effettivo confronto fra chi si occupa di contesti collettivi anche da punti di vista diversi. Un secondo motivo dorgoglio in questo primo semestre riguarda la Scuola di Specializzazione per Formatori che inizia a dare i suoi frutti: si sono infatti discusse le tesi di due allievi che hanno ormai concluso liter formativo previsto sia in che extra aula. Abbiamo quindi due nuovi colleghi: Emanuele Lomuscio e Alberto Raviola, ai quali certo auguriamo un futuro fortunato nel campo della formazione, ma che speriamo restino a lungo con noi allinterno dellAssociazione per costituire nuove e vitalizzanti risorse, sia per il dibattito culturale ed intellettuale, sia per rappresentare lArips in nuovi contesti formativi e di consulenza. Il terzo elemento significativo di questi sei mesi riguarda il tipo di lavoro svolto che ha riguardato in particolare il campo della Prevenzione Primaria e, nello specifico, del disagio giovanile. Alcune delle attività in atto erano già in trattativa o appena avviate nel 92, ma lattuale concentrazione è interessante per vari motivi. Innanzi tutto notiamo con soddisfazione che la cultura della prevenzione si sta diffondendo e, noi crediamo, anche per merito nostro: uno dei primi saggi sullargomento del 1984 è del nostro G.Contessa che sta fra laltro pubblicandone una nuova versione ampliata sia per la parte teorica che per quella esperienziale. Il primo progetto di Prevenzione realizzato concretamente del nostro Istituto a Genova è datato 1982e, infine, la Divisione di Psicologia di Comunità allinterno della SIPS è frutto anche degli sforzi e delliniziativa di membri della nostra Associazione. In più il Modello inventato da ARIPS, sperimentato e perfezionato nel corso di questi anni, si mostra solido ed efficace: nello scorso maggio, in una giornata di studio sullargomento, abbiamo potuto giungere a questa convinzione con laiuto dei nostri clienti ed ex con i quali abbiamo realizzato iniziative di Prevenzione Primaria. Allo stesso risultato siamo giunti anche con una verifica interna, fra soci addetti ai lavori, non per questo meno severi nellanalisi. Ancora, lattuale situazione di contemporaneità fra Progetti sostanzialmente simili nellimpianto (il Modello, appunto) può consentirci di realizzare anche sul campo una più severa e complessa evaluation della nostra impostazione. In questo momento ci stiamo occupando di un Progetto di Prevenzione Primaria con particolare focalizzazione sul disagio giovanile nel Comune di Iseo (Bs): si è concluso a giugno il primo anno di attività dedicato in particolare alla formazione della Struttura Organizzativa del Progetto, alla formazione interna del gruppo tecnico che dovrà gestire più direttamente liniziativa, ad una ricerca di sfondo oltre allavvio di tutte le attività di promozione e di marketing. Un Progetto simile, ma avviato solo da alcuni mesi e gestito dal NOT-SERT di Arcisate & Bisuschio (Va). Pur in pista da meno tempo, questo progetto ha più o meno realizzato le stesse attività del precedente perché gode dellimpegno e della disponibilità degli operatori del NOT che svolgono direttamente una parte dei compiti previsti. A Vedano Olona, sempre richiesta e gestita dal Comune, si sta realizzando una Ricerca-Intervento con gruppi rappresentativi della popolazione per individuare bisogni, desideri, problemi e necessità esistenti su cui impostare un successivo intervento, ovviamente ancora da definire. Interessante in questo caso è la motivazione di quanti partecipano ai diversi tipi di gruppo: pare che riscoprano il piacere di parlare con qualcuno, di discutere su temi importanti della loro esistenza, e che già questo rechi loro una grande soddisfazione (per chi ancora avesse dubbi su questa tecnica lewiniana). A Viggiù, Saltrio e Clivio unaltra iniziativa ci vede più direttamente coinvolti nella gestione, sempre insieme con la USSL, in unimpresa focalizzata sulla prevenzione dellalcolismo nei giovani di questi tre paesini. Il Progetto, che si chiama Hollywood, si propone di coinvolgere i giovani attraverso le tecniche multimediali ed in particolare la videoregistrazione. Sta invece per conludersi lintervento realizzato per la USSL 75-VI di Milano di assistenza integrata per la prevenzione al disagio giovanile che prevedeva la formazione dei docenti delle medie inferiori di 3 scuole di Quarto Oggiaro e poi la consulenza e la supervisione in itinere agli stessi insegnanti relativamente ai progetti che andavano applicando nelle loro classi. Infine siamo coinvolti a livello di una consulenza più breve nel tempo e nella portata nel Progetto di Prevenzione avviato dal Comune di Marmirolo (Mn); in un Progetto Pilota per il recupero dei Drop-out realizzato dal CFP Provolo di Verona per la Regione Veneto; nel Progetto Osservatorio 1993 che gli stessi operatori della USSL 57 di San Donato Milanese stanno realizzando nel loro vasto territorio. Queste richieste sono state accolte con particolare piacere perché, crediamo, testimoniano un riconoscimento di competenza che ci inorgoglisce. |