Che fine farà? (Guido Contessa)
Un secolo di pratiche sociali destinato all'oblìo - Vedi .pdf


Per secoli psicologi, sociologi. antropologi, filosofi, pedagogisti si sono concentrati sulle potenzialità della scienza per la comprensione, lo sviluppo e la cura degli esseri umani, come singoli e come aggregazioni.
Per oltre mezzo secolo queste scienze hanno dato vita a decine di pratiche e professioni sociali, con migliaia di persone che hanno dedicato la loro vita studiando e lavorando in concreto per la comprensione, lo sviluppo e la cura degli esseri umani, come singoli e come aggregazioni.
Queste scienze e professioni scaturivano dall'Umanesimo, cioè dalla centralità dell'Uomo.

Ora viviamo in un'epoca che mette al centro la ricchezza, la tecnologia, l'assoggettamento e mette l'Uomo dietro a tutto, come scarto, residuo, intralcio.
Le scienze e le professioni sociali si stanno dissolvendo, sono relegate alle cantine e alle soffitte, come scritte su una spiaggia che il mare sta erodendo. Le scienze e le pratiche dedicate agli essere umani sono in via di sparizione, come la centralità dell'essere umano e l'Umanesimo.

Che fine farà lo studio della psiche nell'apprendimento, nella famiglia, nel lavoro, nella comunità, nell'infanzia e nell'adolescenza, nel disagio sociale e mentale?
Chi si ricorderà delle migliaia di psicologi impegnati perchè la formazione fosse crescita e non adattamento; coinvolti nell'aiutare le famiglie a fronteggiare le loro crisi; centrati sul trasformare il lavoro e le organizzazioni in luoghi di realizzazione del potenziale invece che nella sua repressione?
Chi ricorderà gli psicologi dediti alla promozione di comunità aperte ed inclusive, invece che frantumate e degradate; impegnati a supportare e a far superare le crisi infantili e adolescenziali, i drammi delle dipendenze, i disastri delle nevrosi e della psicosi?

Che fine farà lo studio dei fenomeni sociali, finalizzato a moderarne gli esiti negativi; delle aggregazioni devianti o criminali; dell'uso manipolativo dei mezzi di comunicazione di massa; dei movimenti, dei conflitti e delle trasformazioni sociali? Chi si ricorderà delle migliaia di operatori sociali e culturali professionali, che hanno dedicato la vita al lavoro coi ragazzi di strada, nelle carceri, con i senza-tetto, i migranti, gli emarginati, i malati di mente, i disabili, gli anziani ? Chi si ricorderà dei Centri di Aggregazione, degli InformaGiovani, dei Progetti Giovani o di Prevenzione primaria? Chi ricorderà delle centinaia di animatori, operatori sociali e culturali impegnati a rendere le case per anziani luoghi di vita invece che camere ardenti?

Che fine farà lo studio delle culture, delle religioni, dei riti, degli usi e costumi diversi da quelli occidentali ? In un'epoca in cui le migrazioni planetarie sono una costante, chi si ricoderà che è possibile studiare e capire le diversità, imparare da queste e integrarle? Chi si ricorderà che sono esistiti i professionisti dell'antropologia, ora oscurati da giovani di buon cuore e nessuna preparazione?

Che fine farà lo studio dei perchè, che la filosofia ha perseguito per secoli ? Chi ricorderà che il "perchè" delle cose mette al centro l'umano con la sua intelligenza, mentre il "come", che domina l'oggi, punta al totale assoggettamento? Chi ricorderà che la ricerca del senso è indispensabile ed è più importante del consenso e del dissenso? Chi ricorderà le migliaia di operatori che hanno dedicato la loro competenza alla ricerca del senso della vita, del lavoro, della morte, del gioco, e dell'amore, e a stimolare gli utenti a fare la stessa ricerca?

Che fine farà lo studio della scuola, degli alunni, dell'apprendimento di minori e adulti, della didattica, che insieme alla filosofia è da secoli una branca importante del pensiero occidentale? Chi si ricorderà delle centinaia di migliaia di insegnanti, maestri, docenti, pedagogisti che hanno per decenni praticato la scienza dell'educazione, dentro e fuori dalla scuola? Quando tutto sarà affidato a video-didattici disponibili in ogni momento e luogo ed a riunioni di gruppo condotte da un algoritmo, chi ricorderà gli sforzi quotidiani messi a disposizione con continuità, pee decenni, da professionisti sotto-pagati e svalutati?

E ancora.....Chi si ricorderà dei tentativi, delle sperimentazioni, dei progetti che organizzazioni di lavoro e comunità educative, terapeutiche, assistenziali e territoriali hanno portato avanti per oltre trenta anni, con l'aiuto delle scienze e delle pratiche sociali, nella speranza di mantenere l'essere umano come loro centro? Imprese, scuole, servizi sanitari e sociali, quartieri, municipi e persino Regioni hanno per anni cercato l'Umanesimo, attraverso scienze e pratiche sociali che oggi sembrano avere dimenticato. Chi ricorderà i loro sforzi e riterrà realistico riproporli?

Infine....Chi si ricorderà delle lotte, delle sconfitte e dei successi che migliaia di professionisti sociali, culturali e assistenziali hanno affrontato in oltre mezzo secolo (pagando spesso di persona), contro le spinte anti-umanistiche delle istituzioni, della cultura dominante, del potere del danaro?