Orazione in onore del Welfare State

Amici, concittadini, colleghi prestatemi ascolto; io vengo a seppellire il Welfare, non a lodarlo. Il male che gli uomini fanno sopravvive loro; il bene è spesso sepolto con le loro ossa; e così sia del Welfare. I nobili turbocapitalisti, i finanzieri, i liberali, il regime, hanno detto che il Welfare era ambizioso: voleva umanizzare il pianeta. Se così era, fu un ben grave difetto: e gravemente il Welfare ne ha pagato il fio.

Qui, col permesso del regime e degli altri – ché il regime è il migliore possibile, e così sono tutti i suoi sostenitori– io vengo a parlare al funerale del Welfare.

Il Welfare fu il culmine dell'umanesimo: ma il regime dice che fu ambizioso; e il regime è il migliore possibile. La scuola dell'Obbligo, lo Statuto dei Lavoratori, la legge Basaglia, il divorzio, il lavoro sociale come professione sono solo alcune delle cose che dobbiamo al Welfare. Eppure il regime dice che il Welfare era inutile utopia, e il regime è il migliore possibile

Non parlo, no, per smentire ciò che il regime dice, ma qui io sono per dire ciò che so. Tutti amaste il Welfare una volta, né senza ragione: quale ragione vi trattiene dunque dal piangerlo?

O colleghi, se io fossi disposto ad eccitarvi il cuore e la mente alla ribellione ed al furore, farei un torto al regime, il quale, lo sapete tutti, è fatto da uomini d’onore: e non voglio far loro torto: preferisco piuttosto far torto al Welfare, far torto a me stesso e a voi, che far torto a sì onorata gente.

Se avete lacrime, preparatevi a spargerle adesso. Tutti conoscete la Storia: fu la sinistra a invocare il Welfare contro secoli di elemosine e carità. E il Welfare fu la prima ragione di esistere della sinistra. Giudicate, o dèi, quanto caramente la sinistra lo amava! Questo fu il più crudele colpo di tutti, quando il Welfare fu ucciso fu per mano della sinistra.

Oh, qual caduta fu quella, miei colleghi! Allora io e voi, e tutti noi cademmo, mentre il sanguinoso tradimento trionfava sopra di noi. Oh, ora voi piangete; e, m’accorgo, voi sentite il morso della pietà: queste son generose gocce.

Coloro che hanno commesso questa azione sono uomini d’onore; quali private cause di rancore essi abbiano, ahimè, io ignoro, che li hanno indotti a commetterla; essi sono saggi ed uomini d’onore, e, senza dubbio, con ragioni vi risponderanno. Non vengo, amici, a rapirvi il cuore.

Non sono un oratore; bensì, quale tutti mi conoscete, un uomo semplice e franco, che amava il Welfare; e ciò ben sanno coloro che mi han dato il permesso di parlare in pubblico di lui: perché io non ho né l’ingegno, ne la facondia, né l’abilità, né il gesto, né l’accento, né la potenza di parola per scaldare il sangue degli uomini: io non parlo che alla buona.

Il Welfare ci lascia l'idea che l'uomo, ogni singolo uomo, sia al centro dell'universo e compito della Società, dello Stato e della politica è quello di servire l'uomo, non servirsene. Questo era il Welfare che è durato mezzo secolo! Quando ne verrà un altro simile?