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La conversazione perduta (G.Contessa, 2024)

"La vita per sua natura è dialogica. Vivere significa partecipare a un dialogo: interrogare, ascoltare, rispondere, consentire, ecc."
(Michail Michajlovic Bachtin)

Un dialogo è un confronto verbale tra due o più persone per raccontare, esprimere sentimenti e discutere idee. Il dialogo è lo stumento principe della relazione. E' attraverso la conversazione che si creano legami, ci si esprime valorizzandosi e si valorizza l'interlocutore. La conversazione è un comunicare reciproco, cioè mettere in comune qualcosa e circoscrivere la relazione fra chi ne è partecipe. Comunicazione deriva dal latino (cum munus cioè funzione, servizio, dono e cum moenia cioè confini, distinzioni). Comunicare, dialogare, conversare signifca attivare legami mediante scambi soprattutto, ma non solo, verbali. Nessuna conversazione, nessuna relazione, nessun legame.

Alla base di ogni relazione sana c'è il riconoscimento del reciproco valore e della diversità originale di ogni soggetto. Alla base di ogni relazione malsana c'è il rifiuto della diversità, l'uso oggettuale o violento dell'alterità, la svalorizzazione dell'altro. Alcuni imputano queste posizioni nefaste al narcisismo, ma l'ambiguità del termine non distingue fra l'onnipotenza e l'impotenza. Il narcisista può essere divorato dall'amore, dalla contemplazione di sè e dal controllo degli altri (onnipotenza), ma può anche essere l'espressione del senso di inferiorità, dell'invidia, del disamore per sè (impotenza).

E' sotto gli occhi di tutti l'odierna proliferazione di soggetti nercisitici, più dediti ai comizi che alle conversazioni. Parliamo di me, ascoltatemi senza replicare, voi non avete niente di interessante per me, sono le linee guida inconsce del narcisista. Il risultato più clamoroso è la svalutazione degli interlocutori e la conseguente impossibilità di ogni relazione.

Ecco alcuni comportamenti che emergono nelle conversazioni e qualche suggerimento per il narcisista pentito.

Il tempo
Condividere il tempo della parola significa dare a ogni interlocutore lo stesso valore. I narcisisti che ammorbano la conversazione con un tempo dilatato e parlando soprattutto di se stessi, non solo diventano noiosi ma comunicano disistima, disprezzo, insignificanza per coloro che ascoltano. Se rompete la logorrea e si crea silenzio, o lo sopportate o lo interrompete facendo domande al'interlocutore.

L'interessamento con domande
Fare domande nel corso di una conversazione è segno di interesse e di valorizzazione dei presenti. Lo stesso vale se viene detto qualcosa che non è chiaro. Chiedere ripetizioni o chiarimenti è segno di interesse per l'altro.

Le interruzioni
Nella foga di un dialogo, può capitare di interrompere un interlocutore. Ci si scusa e si restituisce la parola a chi è stato interrotto.

Il tema escludente
Parlare di qualcuno che è ignoto all'interlocutore vuol dire escluderlo dalla conversazione, così come parlare di argomenti tecnici o usare linguaggi oscuri.

Ascolto e memoria
Il narcisista non ha memoria che per sè. Gli puoi dire tre volte che lavoro fai, ma lui te lo chiederà di nuovo perchè non ti ascoltava o non dava importanza a ciò che dicevi.

Argomento principe
Il tema di conversazione preferito dal narcisista è se stesso. In brevissimo tempo ti seppellisce con aneddoti della sua vita, fatti che ha vissuto ieri, i suoi amici e le sue ex, la sue malattie e i suoi problemi. Puoi frequentare un narcisista per mesi arrivando a conoscere a menoria i suoi sproloqui, senza che lui sappia niente di te. Non gli interessi.

Avviso
Mai dire a un narcisista che lo è. Ti attacca come aggressivo, perchè ha di sè la percezione di essere aperto, comunicativo, confidenziale. Se non ti fa domande è perchè rispetta tua privacy. Se non ti fa parlare è perchè ha più voglia di dare che di ricevere. Non sperare che cambi modo di relazionarsi. Cambiarà solo interlocutore, cioè uditorio.

Stimolare le relazioni con le carte

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