LA CREATIVITÀ COME STRUMENTO M.Sberna |
Cosi, nel tentativo di legare, anche nella struttura del discorso, teoria e pratica e, sulla base delle mie conoscenze delle tecniche creative, cercherò di riprodurre, nel mio modo di procedere, quello del processo creativo, sforzandomi di evidenziare le strade che portano alla bisociazione cioè al momento della nascita di un'idea innovativa o brillante, sia in termini assoluti sia in rapporto a un problema da risolvere. Cercherò, quindi, di procedere con le stesse modalità e procedure che si utilizzano normalmente quando si costruisce un progetto e, per fare ciò, cercherò di utilizzare delle tecniche creative, sperando di poterne illustrare nel contempo l'applicabilità a qualsiasi contesto e la funzionalità nel raggiungimento di un obiettivo specificamente animativo. Questa, infatti, è la piccola premessa che di solito introduce un progetto. Subito dopo di solito c'è un titolo. Progetto creatività
e animazione Gli obiettivi
Andando oltre lo specifico, è la logica di E. Fromm, cosi ben evidenziata in Avere o essere, in cui non è tanto determinante il possedere oggetti, quanto piuttosto Realizzarsi, essere soddisfatti di sé, può voler dire queste cose. Come Esprimersi; significa valutare, potenziare, consentire a se stessi di essere anche la parte emotiva di sé: non solo persone dotate di logica e di raziocinio, ma anche di sentimenti ed emozioni. Esprimersi vuole dire connettere la propria parte razionale con la propria parte emotiva e farlo in modo autentico, consapevole, congruente con il momento che si sta vivendo. È il recupero di una dimensione più ricca e completa della persona e, in particolare, di quella parte che proprio la società e la cultura di questi anni hanno contribuito a reprimere e ad atrofizzare. Per questo non è uno degli obiettivi più facili da raggiungere e richiede tempi lunghi, se non ci si vuole fermare alla superficie; perché richiede una maggior sicurezza e fiducia personale. Un altro obbiettivo e l'Agire: l'essere attivi, il fare delle cose senza fermarsi e fossilizzarsi in quello che si è già sperimentato, il continuare a provare. Questa modalità di comportamento, oltre a essere particolarmente adatta ai nostri tempi, è quella che ci consente di non considerarci mai inutili. In un momento come il nostro, nel quale i componenti della "terza eta" si fanno sempre più numerosi e più longevi, è certamente determinante fare in modo che essi possano vivere continuando a sentirsi utili e trovando una ragione di gioia e di benessere nell'applicare le proprie energie a qualche attività liberamente scelta. Sono convinta che questa sia la sfida dei prossimi anni, sia nel campo del sociale inteso in senso ampio, come nel campo più specifico dell'animazione: riuscire a far interessare a qualcosa delle persone che si sentono ormai, per la maggior parte, emarginate dalla società nel suo complesso, e dalla famiglia più specificamente. È una sfida particolarmente dura perché deve fare i conti con una "catastrofe", anziché agire in termini preventivi. E sarà giocata in gran parte nel settore dell'animazione, sia per le particolari finalità che essa persegue, sia per lo specifico territorio di intervento, che tocca il tempo libero nella sua accezione più vasta. T come Trovare: accorgersi e scoprire per caso nelle cose qualche particolare aspetto che non si è visto prima, qualcosa che ci era rimasto nascosto, che era in parte segreto ma che, una volta evidenziato, consente sviluppi insperati della situazione. Spesso, davanti a un problema le variabili sono talmente "influenzanti" da rendere difficile il reperimento di soluzioni efficaci: scoprire l'elemento-chiave della situazione, quello che consente di modificare la gestalt complessiva, significa, di solito, avere in mano buone possibilità per individuare la migliore strategia di intervento che, a volte, è tesa non tanto a sacrificare l'esistente o parti di esso, ma a valorizzarlo nella sua pienezza. I come Inventare, costruire nuove possibilità per noi e per gli altri. Questo obiettivo non indica la necessità che noi tutti diventiamo dei Leonardo Da Vinci. Semplicemente, molti aspetti particolari dell'attuale realtà sono talmente nuovi e innovativi che cambiano il modo di affrontare la vita e di gestirla. Ma spesso noi viviamo come se alcune scoperte non solo non fossero a noi note in tutti i particolari pratici, ma addirittura come se non fossero mai state fatte. Ciò che questo obiettivo intende perseguire è l'atteggiamento di negatività rispetto a una situazione difficile, o problematica, che porta a dire: "è impossibile", oppure "non sono capace". Si tratterà di trovare la strada più funzionale, la proposta più "economica" che consenta un risparmio di energie con il massimo del risultato; ma alla fine, in ogni caso, sarà possibile inventare la proposta più adatta e adeguata al contesto specifico. V come Vedere: non è facile vedere, significa riuscire ad accorgersi di quello che ci sta intorno, di tutti gli elementi e le caratteristiche che ci sono, anche quelle che non sono evidenti normalmente; vuole dire riuscire a ribaltare la realtà; cogliere degli aspetti che fino a quel momento sono rimasti invisibili. È l'obiettivo che si propone di sviluppare in particolar modo la capacità di osservazione e di comprensione di tutto quanto ci sta intorno e che accade: si tratti di un semplice fenomeno o di una situazione complessa, magari carica anche di risvolti emotivi. È certo diverso vedere le caratteristiche di un bosco in autunno che assistere a un grave incidente stradale, ma in entrambi i casi la precisione della nostra visione può essere di aiuto a mantenere un contatto più stretto con noi stessi o con la realtà. I come Immaginare: l'immaginazione non è una cosa strettamente legata alla creatività, cosi come la intendiamo noi oggi. Attualmente creare significa produrre qualcosa che possa esistere e avere una sua utilità nella realtà concreta del nostro pianeta e, dunque, immaginare come esistente il drago dalle sette teste con le bocche da cui escono lingue di fuoco significa avere delle fantasie o delle allucinazioni. Però cercare di costruire un "pupazzo" per un film, e renderlo in grado di "recitare" la sua parte autonomamente, è senz'altro un gesto di tipo creativo, è saper coniugare fantasia con realtà. Verne ha inventato i sottomarini prima che questi esistessero; tutti quelli che leggono romanzi di fantascienza sanno che moltissime delle proiezioni, delle immaginazioni, delle invenzioni che si trovano in questi romanzi stanno, molto spesso, diventando realtà. Ciò vuol dire immaginare e riuscire a rendere un obbiettivo di creatività. T ancora come Trasformare: noi, molte volte, non ci accorgiamo di tutte le cose che utilizziamo trasformandole, non riusciamo a dare valore, a dare potere e significato a questo gesto. Se ci riflettessimo, riusciremmo molto spesso a modificare la realtà attraverso semplici procedimenti che tendono a moltiplicare le funzioni degli oggetti e dell'esistente in generale. Per fare un esempio, l'idea del cilindro costruito in materiale vario dà origine a differenti "oggetti": un rullo per pareggiare i terreni arati di fresco; la ruota di un "calcastrade"; un cuscino per un divano o per un letto alla francese; il mattarello per fare la pasta fresca a mano; scatole e contenitori vari costruiti con differenti materiali. E l'elenco potrebbe continuare. L'ultima lettera è la A ed è l'iniziale di Apprendere. Credo che la creatività abbia come obbiettivo anche quello di insegnare alle persone a continuare a imparare, e a trovare nuove modalità di apprendimento. Naturalmente apprendere vuol dire anche formazione permanente, continuo aggiornamento e, quindi, attività che sono formalizzate. Ma significa anche continuare a imparare dalle cose che ci stanno intorno; che, come diceva qualcuno, non sono specificamente connesse alla filosofia dell'educazione, dell'istruzione o dell'informazione. In pratica, si tratta di aiutare a rendere significativa al massimo l'esperienza che ciascuno di noi fa anche solo attraverso la sua esistenza e, al tempo stesso, di alimentare la curiosità umana perché si mantenga come stimolo costante della persona, spingendola a trovare, innanzi tutto, argomenti da approfondire e quesiti da risolvere. Il Metodo
La prima "faccia", quella delle capacità, comprende una decina di variabili: l'analisi, la sintesi, la socialità, l'associazione, la dissociazione, la simbolizzazione, la capacita analogica, la fluidità verbale, la fluidità ideativa, la capacità di elaborazione della realtà. Forse sono troppe, o forse troppo poche: diciamo che sono una serie di capacità che, a seconda dell'impostazione teorica di riferimento sulla creatività e sull'animazione, possono cambiare. Nella seconda "faccia", quella delle tecniche e degli strumenti, indichiamo un'altra serie di elementi, che vanno dai giochi puramente ludici alle tecniche più strettamente formative. Per motivi di brevità di trattazione questo spazio offre informazioni schematicamente, senza indicare per ogni tipo di tecnica lo specifico (ma ovviamente si potrebbe essere molto più precisi con il rischio, però, che i dati troppo numerosi siano alla fine confusivi). Nello spazio "attività ludiche" sono compresi tutti i giochi che hanno come scopo principale il divertimento e tutte le invenzioni giocose. I giochi che ho indicato come "finalizzati" rientrano nel settore della formazione, sono anche definiti psicopedagogici, si basano in genere sul coinvolgimento attivo e a vari livelli di profondità dei partecipanti e agiscono sulla sfera del "saper essere", cioè sul livello personale dell'individuo. Il terzo settore identificato è quello delle "attività di animazione", intendendo con questo indicare tutti quegli interventi tesi a creare rapidamente un buon "clima" emotivo anche fra un gran numero di persone a un bassissimo livello di conoscenza. Sono giochi spesso semplici e quasi banali, ma proprio per questo adatti a stimolare alla partecipazione spontanea e bypassare le naturali forme difensive che si evidenziano in queste occasioni. Infine, c'è l'area delle tecniche di formazione vere e proprie, che sono tutti quegli strumenti che servono come supporto e stimolo per il raggiungimento degli obiettivi dell'intervento educativo. Ci sono tecniche specifiche per apprendere a essere creativi (alcuni esempi sono inseriti in questo stesso contributo); tecniche per apprendere a progettare, a organizzare, a formare altri individui... Anche in questo caso si potrebbe sostituire l'indicazione generale con quella delle tecniche precise. È evidente ancora una volta il riferimento a una serie di conoscenze molteplici che il fruitore dell'analisi morfologica dovrebbe avere per riuscire a utilizzare efficacemente questa tecnica in questa occasione. Nella terza "faccia", quella delle persone con cui si lavorerà, sono indicati tre tipi di utenti: l'individuo da solo, gli individui raggruppati in un piccolo gruppo e gli individui raggruppati in comunità, cioè in macro-gruppi. Dall'incrocio di ciascun elemento, con altri due, presi ognuno da una delle altre due facce, derivano combinazioni diverse e quindi differenti soluzioni. Per esempio, se voglio fare delle attività per sviluppare la fluidità verbale (faccia-capacità) di una persona presa individualmente (faccia-utenti-attori), posso utilizzare un semplice esercizio in cui si devono comporre più parole possibile partendo da un vocabolo dato, e utilizzando soltanto le lettere dell'alfabeto presenti in esso (faccia-tecniche-strumenti settore tecniche di formazione). Naturalmente gli incroci possibili sono numerosissimi, perché basta cambiare uno solo dei tre elementi presi in considerazione per produrre risultati di soluzione alquanto diversi. È evidente, quindi, l'enorme potenzialità di una struttura metodologico-tecnica di questo genere, perché fra l'altro consente numerose sperimentazioni, ma facilita anche il processo di analisi e di riflessione su tutti gli aspetti delle diverse variabili e sulle combinazioni possibili fra di esse. Inoltre, in genere, consente di elaborare attività complesse e particolarmente significative proprio per la capacità di stimolo presente nello strumento stesso. Gli utenti L'evaluation
Questo aspetto della situazione complica la possibilità di compiere una valutazione adeguata ed effettivamente indicativa. D'altra parte, costruire uno strumento specifico adatto agli obiettivi richiede dei tempi molto lunghi di elaborazione, con il pericolo che, comunque, nel frattempo la situazione si modifichi e renda difficile l'applicazione degli strumenti predisposti. Si tratta, semmai, di evidenziare degli indicatori attraverso cui trarre dati informativi e valutativi "intersoggettivi". Per esempio:
Delle due, la prima cosa e più facile da ottenere, la seconda richiede molto più tempo ed energia, ma compensa in maniera più adeguata gli sforzi fatti e gli investimenti in questo settore. |