Il modello Pastasfoglia (Fonte)

Il modello proposto è descritto in Hans Magnus Enzensberger, Zig zag.

Si prenda un pezzo di pasta e con un matterello lo si lavori fino a ridurlo alla metà della sua altezza iniziale e al doppio della sua larghezza. Lo si tagli poi a metà e si dispongano le due parti ottenute una sull'altra. Si ripeta l'operazione più volte: stendere, dividere, sovrapporre. Si otterrà alla fine un pezzo di pasta per forma e dimensioni uguale a quello di partenza, ma costituito da un certo numero di strati orizzontali.


Questa operazione viene definita "trasformazione del fornaio" e il suo risultato è una pasta sfoglia di qualità. Ad ogni passaggio ovviamente il numero degli strati raddoppia. Al decimo la pasta è costituita da due alla decima sfoglie.
Enzensberger propone di applicare questo modello matematico al tempo storico, ponendolo come alternativa al modello lineare stabilito dalla fisica classica. Immaginiamo un punto A - un granello di zucchero o un'uvetta - sul nostro pezzo di pasta che per comodità stabiliamo di forma quadrata. Applicando la trasformazione del fornaio tale punto si sposta qua e là tracciando percorsi bizzarri. Un secondo punto B che fosse situato inizialmente vicinissimo ad A, nello stesso numero di passaggi si allontanerebbe velocemente da esso descrivendo un percorso completamente diverso.


Entrambe le traiettorie sembrano casuali, invece sono il risultato di un rigoroso processo deterministico. Conoscendo le coordinate di partenza attraverso dei calcoli matematici è possibile tracciare il loro movimento. Per Enzensberger questo modello complementare a quello lineare del tempo della fisica classica potrebbe spiegare più facilmente gli scarti della storia:

"Il punto saltellante non tornerà mai, o soltanto nel più improbabile dei casi, esattamente nella stessa posizione, masi allontanerà quasi sempre, almeno in termini infinitesimali, da quella iniziale. Inoltre finirà sempre in un ambiente trasformato. L'incontro fra diverse stratificazioni storiche non porta quindi al ritorno dell'uguale, bensì a una interazione reciproca dalla quale, puntualmente e da entrambe le parti, scaturisce qualcosa di nuovo. In questo senso, quindi, non è solo il futuro ad essere imprevedibile. Anche il passato è soggetto a un continuo mutamento."

(Hans Magnus Enzensberger, Zig zag, trad. Italiana Einaudi, Torino 1998)