QUESTO
MATERIALE E' FRUTTO DEL LAVORO DI PROGETTAZIONE DI GRUPPO DELLO
STAFF ARIPS CHE REALIZZA L'INTERVENTO FORMATIVO a cura di C.
Bertazzoni e di M. Sberna
I
CONTENUTI DELL'INTERVENTO SONO RAGGRUPPATI IN ENCICLOPEDIA
GIOCHI 8
CHE SI PUO' SCARICARE GRATUITAMENTE
INTRODUZIONE
Questa è una guida
per Insegnanti interessati a realizzare un percorso didattico finalizzato
all'educazione alimentare. Elementi chiave di questo prontuario
sono:
- la presentazione di strumenti
utilizzabili con poche variazioni sia nelle scuole materne che
nelle elementari secondo due "filosofie" sensibilizzative diverse;
- un promemoria con le "regole
generali" e la metodologia di riferimento;
- una procedura utilizzabile per
predisporre nuovi percorsi ed unità didattiche sull'educazione
alimentare in relazione all'interesse degli allievi e alle loro
concrete potenzialità.
PROCEDURE
- Il luogo di incontro, nel caso
non sia l'aula usata normalmente dagli allievi coinvolti, deve
essere:
- sempre lo stesso
- non disturbato da telefoni o
altro
- non di passaggio ad altri spazi
- privo di pareti di vetro che
consentono di osservare dall'esterno
- arredato possibilmente solo con
sedie e banchi in numero
corrispondente ai partecipanti + l'insegnante /conduttore e con
una lavagna (tradizionale o a fogli mobili)
- le sedie e i banchi (questi
ultimi quando servono per il tipo di lavoro da svolgere) vanno
messi in circolo, in modo che tutti possano vedere in faccia tutti,
compreso l'insegnante, senza ostacoli di banchi o cattedra; se
i bambini lavorano in piccoli gruppi di 4/5 persone, è consigliabile
sistemare sedie e banchi "a isola" in modo da formare un unico
grande piano di appoggio intorno al quale i bambini si sistemano
così da essere comodi e da poter parlare sentendosi chiaramente
senza urlare;
- La presente guida propone
due tipi di percorso-esempio che possono essere proposti agli
allievi: uno più animativo ed uno più sensibilizzativo. All'interno
di ogni percorso si può scegliere fra gli strumenti tecnici (gli
esercizi) secondo uno dei seguenti criteri:
- preferenza personale
- opportunità rispetto al gruppo
- concomitanza di più gruppi con
esperienze in parallelo, per evitare "fughe di notizie" con conseguenti
influenzamenti.
- L'insegnante-conduttore
di gruppo deve essere sempre la stessa persona, a meno che il
metodo di lavoro non preveda la compresenza di più insegnanti
che in questo caso non solo dovrebbero essere d'accordo rispetto
all'intervento generale, ma dovrebbero anche dividersi i compiti
e le attività da svolgere.
PRINCIPI METODOLOGICI
Riportiamo molto schematicamente
alcune indicazioni riguardanti la buona somministrazione delle esercitazioni
proposte. Ci piace sottolineare che il risultato dell'utilizzo dei
giochi psicopedagogici è strettamente collegato in termini di efficacia
e di efficienza con la correttezza con la quale vengono somministrati.
- nessuno dei partecipanti ad un'attività
o ad una situazione di gruppo deve essere obbligato a prendere
parte attiva all'esercizio proposto;
- la somministrazione di ciascuno
strumento deve essere fatta seguendo le regole indicate nella
sua presentazione;
- ogni attività deve essere presentata
"step by step" (in pratica ogni parte corrisponde ad un punto
indicato nello svolgimento) e questo vale in particolar modo con
l'abbassarsi dell'età dei partecipanti;
- nel caso i partecipanti pongano
domande per le quali l'illustrazione del gioco non prevede una
risposta specifica, si devono dare indicazioni che sottolineino
la libera iniziativa di ciascuno come elemento significativo ed
accettabile;
- il tempo di durata del gioco
è indicato specificatamente per ciascuno, ma va sottolineato che:
- è meglio evitare di iniziare
un'attività pedagogica senza un margine congruente di tempo per
realizzarla e discuterla successivamente;
- il tempo di durata del "puro"
gioco può essere dilatato o ristretto in base alle necessità del
gruppo ed ai suoi tempi di attenzione e di esecuzione evitando
eccessivi rallentamenti o corse forsennate e tenendo in conto
che i cambiamenti devono essere seriamente motivati pena un influenzamento
dei risultati; se il compito da svolgere riguarda la realizzazione
di un prodotto concreto, è utile comunicare il tempo disponibile
perché incentiva la produttività e la collaborazione, se si deve
lavorare in gruppo;
- soprattutto coi partecipanti
più piccoli, è preferibile utilizzare tempi brevi a cadenze costanti
(per esempio mezz'ora al giorno) piuttosto che lunghi e resi complessi
da collegamenti fra le attività;
- stessi esercizi possono
essere ripetuti a distanza di tempo e,a seconda del tipo, possono
consentire verifiche degli apprendimenti o evidenziare evoluzioni
nei comportamenti;
- durante l'intero svolgimento
dell'esercizio, compresa la discussone finale di commento e riflessione,
il conduttore dell'attività NON deve prendere parte attiva alla
discussione e, anche se invitato a farlo, NON deve mai esprimere
un suo parere sui contenuti che i differenti giochi propongono:
suo compito irrinunciabile è quello di essere un supporto per
la corretta esecuzione dell'attività in termini di procedura ed
uno stimolatore della discussione e della riflessione a livello
adeguato dei partecipanti.
STRUMENTI
Gli Strumenti che presentiamo
negli allegati sono relativi alle attività dei diversi incontri.
Ogni attività va presentata come qualcosa di diverso/divertente,
senza però svalutare il tutto come "giochino" o altro. Gli obiettivi
delle attività non vanno dichiarati, ma tenuti presenti dall'insegnante
(il quale verrà indicato anche coi termini di animatore, conduttore,
facilitatore, coordinatore). Gli esercizi proposti rappresentano
anche dei modelli che consentono di inserire nuovi contenuti nella
struttura procedurale senza che essa necessiti di modificazioni
o perda la sua incisività pedagogica. Le varianti indicate in alcuni
di essi vogliono costituire un esempio di questo caso. Ricordiamo
che l'aspetto più significativo delle attività è il loro obiettivo
educativo che non sempre corrisponde alla pura acquisizione di dati
informativi.
AVVERTENZE PER IL
CONDUTTORE
Con questo termine
viene indicato chi gestisce l'esperienza, anche se le sue modalità
non sono direttive e di tipo impositivo. I consigli di seguito sono
importanti soprattutto nelle attività di dibattito, confronto, riflessione.
Il promemoria che segue è un adattamento (*) di una lista più lunga
che abbiamo ridotto nell'ottica di segnalare l'essenziale:
- Usa un linguaggio colloquiale,
non tecnico, con un tono di voce calmo e vivace; alzati spesso,
gira per la stanza e avvicinati ai partecipanti.
- Il tuo lavoro è quello di incoraggiare
le interazioni fra i membri del gruppo NON con te: quando qualcuno
parla, guarda soprattutto gli altri membri del gruppo, non lui;
non replicare a nessun intervento; aspetta che lo faccia qualcun
altro; se è necessario si può chiedere al gruppo con domande tipo
"c'è qualche reazione a quanto detto?".
- Se qualcuno parla troppo a lungo,
interrompilo dicendo qualcosa come: "Sto perdendo il filo del
discorso. Puoi riassumere il tutto in una ventina di parole?"
- Incoraggia le interazioni, magari
anche togliendoti fisicamente dal centro dell'attenzione; dopo
aver identificato e chiarito il tema, siediti magari anche in
fondo alla stanza.
- Se qualcuno interrompe troppo
spesso con battute, scherzi, risate, partecipa al divertimento
naturale, poi richiama il gruppo al compito.
- Quando ti vengono fatte domande
dirette cerca, quando è possibile, di riportare la questione al
gruppo.
- Usa la lavagna come "memoria"
di gruppo. Mano a mano che i punti sono chiariti o vi sono decisioni,
scrivili.
- Se ti sembra che un'idea espressa
da un membro sia confusa o troppo complessa, cerca di chiarificarla
dicendo qualcosa come: "Vediamo se ho capito bene. Tu hai detto
che…"
- Evita tassativamente ogni commento
personale che possa essere interpretato come disapprovazione,
accondiscendenza, sarcasmo, obiezione, ecc.
- Insisti affinché ognuno si assuma
la responsabilità di ciò che dice e delle sue opinioni; cerca
di portare ciascuno a dire: "Io penso…" e non "Noi pensiamo.."
- Guardati dalle banalità e dalle
generalizzazioni che suonano bene ma non servono ad approfondire
il tema.
- Ogni tanto cerca di fare il punto,
o chiedi a qualcuno di farlo.
- Non accettare che si diano per
scontate le cose; cerca sempre di chiarire i sottointesi nei vari
interventi.
- Non insistere per avere l'ultima
parola.
- Non mostrare approvazione o disapprovazione
per gli interventi; non sei nel gruppo per premiare o punire.
Nessuno deve essere obbligato a partecipare.
- CONSIDERA QUESTI SUGGERIMENTI
COME TALI E NON COME REGOLE.
(*) ADATTAMENTO DI
Guido Contessa da "Activites for trainers" di C.R.Will - UA - San
Diego - CAL - USA - 1980
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