SEMINARI EDUCAZIONE ALIMENTARE PER INSEGNANTI SCUOLA MATERNA / ELEMENTARE

(P.O.M. - Regione Puglia / ARIPS - Settembre 2000)

SUSSIDI DIDATTICI E STRUMENTI

Sussidi Didattici e Strumenti


QUESTO MATERIALE E' FRUTTO DEL LAVORO DI PROGETTAZIONE DI GRUPPO DELLO STAFF ARIPS CHE REALIZZA L'INTERVENTO FORMATIVO a cura di C. Bertazzoni e di M. Sberna

I CONTENUTI DELL'INTERVENTO SONO RAGGRUPPATI IN ENCICLOPEDIA GIOCHI 8
CHE SI PUO' SCARICARE GRATUITAMENTE

INTRODUZIONE

Questa è una guida per Insegnanti interessati a realizzare un percorso didattico finalizzato all'educazione alimentare. Elementi chiave di questo prontuario sono:

  1. la presentazione di strumenti utilizzabili con poche variazioni sia nelle scuole materne che nelle elementari secondo due "filosofie" sensibilizzative diverse;
  2. un promemoria con le "regole generali" e la metodologia di riferimento;
  3. una procedura utilizzabile per predisporre nuovi percorsi ed unità didattiche sull'educazione alimentare in relazione all'interesse degli allievi e alle loro concrete potenzialità.

PROCEDURE

  1. Il luogo di incontro, nel caso non sia l'aula usata normalmente dagli allievi coinvolti, deve essere:
  • sempre lo stesso
  • non disturbato da telefoni o altro
  • non di passaggio ad altri spazi
  • privo di pareti di vetro che consentono di osservare dall'esterno
  • arredato possibilmente solo con sedie e banchi in numero corrispondente ai partecipanti + l'insegnante /conduttore e con una lavagna (tradizionale o a fogli mobili)
  • le sedie e i banchi (questi ultimi quando servono per il tipo di lavoro da svolgere) vanno messi in circolo, in modo che tutti possano vedere in faccia tutti, compreso l'insegnante, senza ostacoli di banchi o cattedra; se i bambini lavorano in piccoli gruppi di 4/5 persone, è consigliabile sistemare sedie e banchi "a isola" in modo da formare un unico grande piano di appoggio intorno al quale i bambini si sistemano così da essere comodi e da poter parlare sentendosi chiaramente senza urlare;
  1. La presente guida propone due tipi di percorso-esempio che possono essere proposti agli allievi: uno più animativo ed uno più sensibilizzativo. All'interno di ogni percorso si può scegliere fra gli strumenti tecnici (gli esercizi) secondo uno dei seguenti criteri:
  • preferenza personale
  • opportunità rispetto al gruppo
  • concomitanza di più gruppi con esperienze in parallelo, per evitare "fughe di notizie" con conseguenti influenzamenti.
  1. L'insegnante-conduttore di gruppo deve essere sempre la stessa persona, a meno che il metodo di lavoro non preveda la compresenza di più insegnanti che in questo caso non solo dovrebbero essere d'accordo rispetto all'intervento generale, ma dovrebbero anche dividersi i compiti e le attività da svolgere.

PRINCIPI METODOLOGICI

Riportiamo molto schematicamente alcune indicazioni riguardanti la buona somministrazione delle esercitazioni proposte. Ci piace sottolineare che il risultato dell'utilizzo dei giochi psicopedagogici è strettamente collegato in termini di efficacia e di efficienza con la correttezza con la quale vengono somministrati.

  1. nessuno dei partecipanti ad un'attività o ad una situazione di gruppo deve essere obbligato a prendere parte attiva all'esercizio proposto;
  2. la somministrazione di ciascuno strumento deve essere fatta seguendo le regole indicate nella sua presentazione;
  3. ogni attività deve essere presentata "step by step" (in pratica ogni parte corrisponde ad un punto indicato nello svolgimento) e questo vale in particolar modo con l'abbassarsi dell'età dei partecipanti;
  4. nel caso i partecipanti pongano domande per le quali l'illustrazione del gioco non prevede una risposta specifica, si devono dare indicazioni che sottolineino la libera iniziativa di ciascuno come elemento significativo ed accettabile;
  5. il tempo di durata del gioco è indicato specificatamente per ciascuno, ma va sottolineato che:
  • è meglio evitare di iniziare un'attività pedagogica senza un margine congruente di tempo per realizzarla e discuterla successivamente;
  • il tempo di durata del "puro" gioco può essere dilatato o ristretto in base alle necessità del gruppo ed ai suoi tempi di attenzione e di esecuzione evitando eccessivi rallentamenti o corse forsennate e tenendo in conto che i cambiamenti devono essere seriamente motivati pena un influenzamento dei risultati; se il compito da svolgere riguarda la realizzazione di un prodotto concreto, è utile comunicare il tempo disponibile perché incentiva la produttività e la collaborazione, se si deve lavorare in gruppo;
  • soprattutto coi partecipanti più piccoli, è preferibile utilizzare tempi brevi a cadenze costanti (per esempio mezz'ora al giorno) piuttosto che lunghi e resi complessi da collegamenti fra le attività;
  1. stessi esercizi possono essere ripetuti a distanza di tempo e,a seconda del tipo, possono consentire verifiche degli apprendimenti o evidenziare evoluzioni nei comportamenti;
  2. durante l'intero svolgimento dell'esercizio, compresa la discussone finale di commento e riflessione, il conduttore dell'attività NON deve prendere parte attiva alla discussione e, anche se invitato a farlo, NON deve mai esprimere un suo parere sui contenuti che i differenti giochi propongono: suo compito irrinunciabile è quello di essere un supporto per la corretta esecuzione dell'attività in termini di procedura ed uno stimolatore della discussione e della riflessione a livello adeguato dei partecipanti.

STRUMENTI

Gli Strumenti che presentiamo negli allegati sono relativi alle attività dei diversi incontri. Ogni attività va presentata come qualcosa di diverso/divertente, senza però svalutare il tutto come "giochino" o altro. Gli obiettivi delle attività non vanno dichiarati, ma tenuti presenti dall'insegnante (il quale verrà indicato anche coi termini di animatore, conduttore, facilitatore, coordinatore). Gli esercizi proposti rappresentano anche dei modelli che consentono di inserire nuovi contenuti nella struttura procedurale senza che essa necessiti di modificazioni o perda la sua incisività pedagogica. Le varianti indicate in alcuni di essi vogliono costituire un esempio di questo caso. Ricordiamo che l'aspetto più significativo delle attività è il loro obiettivo educativo che non sempre corrisponde alla pura acquisizione di dati informativi.

AVVERTENZE PER IL CONDUTTORE

Con questo termine viene indicato chi gestisce l'esperienza, anche se le sue modalità non sono direttive e di tipo impositivo. I consigli di seguito sono importanti soprattutto nelle attività di dibattito, confronto, riflessione. Il promemoria che segue è un adattamento (*) di una lista più lunga che abbiamo ridotto nell'ottica di segnalare l'essenziale:

  • Usa un linguaggio colloquiale, non tecnico, con un tono di voce calmo e vivace; alzati spesso, gira per la stanza e avvicinati ai partecipanti.
  • Il tuo lavoro è quello di incoraggiare le interazioni fra i membri del gruppo NON con te: quando qualcuno parla, guarda soprattutto gli altri membri del gruppo, non lui; non replicare a nessun intervento; aspetta che lo faccia qualcun altro; se è necessario si può chiedere al gruppo con domande tipo "c'è qualche reazione a quanto detto?".
  • Se qualcuno parla troppo a lungo, interrompilo dicendo qualcosa come: "Sto perdendo il filo del discorso. Puoi riassumere il tutto in una ventina di parole?"
  • Incoraggia le interazioni, magari anche togliendoti fisicamente dal centro dell'attenzione; dopo aver identificato e chiarito il tema, siediti magari anche in fondo alla stanza.
  • Se qualcuno interrompe troppo spesso con battute, scherzi, risate, partecipa al divertimento naturale, poi richiama il gruppo al compito.
  • Quando ti vengono fatte domande dirette cerca, quando è possibile, di riportare la questione al gruppo.
  • Usa la lavagna come "memoria" di gruppo. Mano a mano che i punti sono chiariti o vi sono decisioni, scrivili.
  • Se ti sembra che un'idea espressa da un membro sia confusa o troppo complessa, cerca di chiarificarla dicendo qualcosa come: "Vediamo se ho capito bene. Tu hai detto che…"
  • Evita tassativamente ogni commento personale che possa essere interpretato come disapprovazione, accondiscendenza, sarcasmo, obiezione, ecc.
  • Insisti affinché ognuno si assuma la responsabilità di ciò che dice e delle sue opinioni; cerca di portare ciascuno a dire: "Io penso…" e non "Noi pensiamo.."
  • Guardati dalle banalità e dalle generalizzazioni che suonano bene ma non servono ad approfondire il tema.
  • Ogni tanto cerca di fare il punto, o chiedi a qualcuno di farlo.
  • Non accettare che si diano per scontate le cose; cerca sempre di chiarire i sottointesi nei vari interventi.
  • Non insistere per avere l'ultima parola.
  • Non mostrare approvazione o disapprovazione per gli interventi; non sei nel gruppo per premiare o punire. Nessuno deve essere obbligato a partecipare.
  • CONSIDERA QUESTI SUGGERIMENTI COME TALI E NON COME REGOLE.

(*) ADATTAMENTO DI Guido Contessa da "Activites for trainers" di C.R.Will - UA - San Diego - CAL - USA - 1980